ESORTAZIONE APOSTOLICA
POSTSINODALE
AFRICAE MUNUS
DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
ALL’EPISCOPATO, AL CLERO,
ALLE PERSONE CONSACRATE
E AI FEDELI LAICI
SULLA CHIESA IN AFRICA
AL SERVIZIO DELLA RICONCILIAZIONE,
DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE
V. LE PERSONE CONSACRATE
117. Tramite i voti di castità, povertà ed obbedienza, la vita delle persone consacrate è diventata una testimonianza profetica. Esse possono essere così esempi in materia di riconciliazione, di giustizia e di pace, anche nelle circostanze di forti tensioni.[171] La vita comunitaria manifesta che è possibile vivere come fratelli o come sorelle ed essere uniti, anche là dove le origini etniche e razziali sono diverse (cfr Sal 133,1). Essa può e deve far vedere e far credere che oggi in Africa, coloro che seguono Cristo Gesù trovano in Lui il segreto della gioia del vivere insieme: l’amore vicendevole e la comunione fraterna, quotidianamente consolidati dall’Eucaristia e dalla Liturgia delle Ore.
118. Possiate, cari consacrati, continuare a vivere il vostro carisma con zelo veramente apostolico nei diversi ambiti indicati dai vostri fondatori! Avrete così maggiore cura nel tenere accesa la vostra lampada! I vostri fondatori hanno voluto seguire Cristo in verità, rispondendo alla sua chiamata. Diverse opere che ne sono i frutti, sono gioielli che ornano la Chiesa![172] Occorre dunque svilupparle seguendo il più fedelmente possibile il carisma dei fondatori, il loro pensiero e i loro progetti. Vorrei qui sottolineare il ruolo importante delle persone consacrate nella vita ecclesiale e missionaria. Esse sono un aiuto necessario e prezioso all’attività pastorale, ma anche una manifestazione della natura intima della vocazione cristiana.[173] È per questo che vi invito, care persone consacrate, a rimanere in stretta comunione con la Chiesa particolare e il suo primo responsabile, il Vescovo. Vi invito ugualmente a rafforzare la vostra comunione con il Vescovo di Roma.
119. L’Africa è la culla della vita contemplativa cristiana. Sempre presente nell’Africa del Nord e particolarmente in Egitto e in Etiopia, essa ha messo radici nell’Africa sub-sahariana nell’ultimo secolo. Il Signore benedica gli uomini e le donne che hanno deciso di seguirLo in maniera incondizionata! La loro vita nascosta è come il lievito nella pasta. La loro continua preghiera sosterrà lo sforzo apostolico dei Vescovi, dei sacerdoti, delle altre persone consacrate, dei catechisti e di tutta la Chiesa.
120. Gli incontri delle diverse Conferenze Nazionali dei Superiori Maggiori e quelli della C.O.S.M.A.M. permettono di unire le riflessioni e le forze non solamente per assicurare le finalità di ciascuno degli Istituti, preservando sempre la loro autonomia, il loro carattere e il loro spirito proprio, ma anche per trattare le questioni comuni in un clima di fraternità e solidarietà. È bene coltivare uno spirito ecclesiale assicurando un sano coordinamento e una giusta cooperazione con le Conferenze dei Vescovi.
128. Tramite i suoi membri laici, la Chiesa si rende presente e attiva nella vita del mondo. I laici hanno un grande ruolo da svolgere nella Chiesa e nella società. Perché essi possano assumere bene questo ruolo, occorre che nelle diocesi siano organizzate scuole o centri di formazione biblica, spirituale, liturgica e pastorale. Auspico con tutto il cuore che i laici che hanno responsabilità di ordine politico, economico e sociale, si dotino di una solida conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa che offre dei principi di azione conformi al Vangelo. I fedeli laici, infatti, sono « ambasciatori di Cristo » (2 Cor 5,20) nello spazio pubblico, nel cuore del mondo.[179] La loro testimonianza cristiana sarà credibile solo se essi sono professionisti competenti ed onesti.
129. I laici, uomini e donne, sono chiamati anzitutto alla santità e a vivere questa santità nel mondo. Cari fedeli, coltivate con cura la vostra vita interiore e la vostra relazione con Dio, così che lo Spirito Santo vi illumini in ogni circostanza. Affinché la persona umana e il bene comune siano effettivamente al centro dell’azione umana, politica, economica o sociale, unitevi profondamente a Cristo per conoscerlo ed amarlo, consacrando tempo a Dio nella preghiera e accostandovi ai Sacramenti. Lasciatevi illuminare e istruire da Dio e dalla sua Parola.
130. Vorrei tornare sulla particolarità della vita professionale del cristiano. In breve, si tratta di testimoniare Cristo nel mondo mostrando, con l’esempio, che il lavoro può essere un luogo di realizzazione personale molto positivo, e che non è prima di tutto un mezzo di profitto. Il lavoro vi permette di partecipare all’opera della creazione e di essere al servizio dei vostri fratelli e sorelle. Agendo così, voi sarete « il sale della terra » e « la luce del mondo », come ci chiede il Signore. Nella vostra vita quotidiana, praticate l’opzione preferenziale per i poveri, qualunque sia la vostra posizione nella società, secondo lo spirito delle Beatitudini (cfr Mt 5,3-12), per vedere in essi il volto concreto di Gesù che vi chiama a servirlo (cfr
Mt 25,31-46).
131. Può essere utile organizzarsi in associazioni per continuare a formare la vostra coscienza cristiana e sostenervi vicendevolmente nella lotta per la giustizia e per la pace. Le Communautés Ecclésiales Vivantes (CEV) o Small Christian Communities (SCC) e le « Comunità Nuove »[180] sono strutture portanti per alimentare la fiamma viva del vostro Battesimo. Portate anche le vostre competenze nell’animazione delle Università cattoliche, che non cessano di svilupparsi dopo le raccomandazioni dell’Esortazione apostolica Ecclesia in Africa.[181] Vorrei anche incoraggiarvi ad avere una presenza attiva e coraggiosa nel mondo della politica, della cultura, delle arti, dei media e delle diverse associazioni. Che questa presenza sia senza complessi o vergogna, fiera e consapevole del prezioso contributo che può apportare al bene comune!
CAPITOLO II
PRINCIPALI CAMPI DI APOSTOLATO
132. Il Signore ci ha affidato una missione particolare e non ci ha lasciato sprovvisti di mezzi per compierla. Non solo Egli ha rivestito ciascuno di noi di doni personali per l’edificazione del suo Corpo che è la Chiesa, ma ha affidato anche a tutta la comunità ecclesiale doni particolari per permetterle di continuare la sua missione. Il dono per eccellenza è lo Spirito Santo. È grazie a Lui che noi formiamo un solo corpo ed « è solo nella forza dello Spirito Santo [che] possiamo trovare ciò che è retto e poi attuarlo ».[182] I mezzi sono necessari per permetterci di agire, ma essi rimangono insufficienti se, attraverso « le nostre capacità di pensare, parlare, sentire, agire »,[183] non è Dio stesso che ci dispone a collaborare alla sua opera di riconciliazione. È grazie allo Spirito Santo che noi diventiamo veramente « il sale della terra » e « la luce del mondo » (Mt 5,13.14).
177.Possa la Chiesa cattolica in Africa essere sempre uno dei polmoni spirituali dell’umanità, e diventare ogni giorno di più una benedizione per il nobile Continente africano e per il mondo intero.
Dato a Ouidah, in Benin, il 19 novembre, dell’anno 2011, settimo del mio Pontificato
BENEDICTUS PP. XVI