L' avvocato deve essere prima di tutto un cuore
"Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l'avvocato no. L'avvocato non puo' essere un puro logico, ne' un ironico scettico, l'avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in se', assumere su di se' i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L'avvocatura e' una professione di comprensione, di dedizione e di carita'.
Non credete agli avvocati quando, nei momenti di sconforto, vi dicono che al mondo non c'e' giustizia. In fondo al loro cuore essi sono convinti che e' vero il contrario, che deve per forza esser vero il contrario: perche' sanno dalla loro quotidiana esperienza delle miserie umane, che tutti gli afflitti sperano nella giustizia, che tutti ne sono assetati: e che tutti vedono nella toga il vigile simbolo di questa speranza... Per questo amiamo la nostra toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verra', sulla nostra bara sia posto questo cencio nero: al quale siamo affezionati perche' sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso: e, soprattutto, a ravvivare nei cuiri umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia. Beati coloro che soffrono per causa di giustizia... ma guai a coloro che fanno soffrire con atto di ingiustizia!
E, notate, di qualunque specie e grado di ingiustizia... perche' accogliere una raccomandazione o una segnalazione, favorire particolarmente un amico a danno di un estraneo o di uno sconosciuto, usare un metro diverso nella valutazione del comportamento, o delle attitudini, o delle necessita' degli uomini, e' pur questo ingiustizia, e' pur questo offesa al prossimo, e' pur questo ribellione al comando divino".
Piero Calamandrei
Che vuol dire grande avvocato? Vuol dire avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni. Utile e' quell'avvocato che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non ingombra l'udienza con la sua invadente personalita', che non annoia i giudici con la sua prolissita' e non li mette in sospetto con la sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che un certo pubblico intende per grande avvocato.
Piero Calamandrei, L'avvocato e il processo, Milano, 2003